Jul 23, 2021

WILD ATLANTIC WAY, il nuovo libro



 L'edizione italiana del nuovo libro WILD ATLANTIC WAY  è ora disponibile su Amazon, Apple Books e Google Play.

Troverete qui i link alle varie edizioni

Nove capitoli, corrispondenti ad altrettante tappe, inclusa la Causeway Road nell'Irlanda del Nord, con i testi di Cristina Gambaro, profonda conoscitrice del paese.

Con highlights e indirizzi d'autore è una guida per scegliere quali tratti esplorare.

Lunga 2500 chilometri, la Wild Atlantic Way segue l'intera costa occidentale dell'Irlanda, un percorso naturale unico al mondo. A raccontarlo sono le immagini sulle bellezze naturali, i villaggi, la gente. Insieme a un racconto e a preziosi suggerimenti d'autore che aiutano a scegliere i tratti da esplorare. Sono pagine che permettono anche di sognare a occhi aperti, trasportati sulla costa occidentale dell’Irlanda, dalle parole e dalle immagini.

(English edition is coming soon) 

Feb 26, 2021

A PORTFOLIO TRILOGY FOR THE BEGINNING OF THE MILLENNIUM


These three books published last year, made in part thanks to the forced pause imposed by Covid, represent the essence of my works during the first twenty years of the new millennium. For me the heart of my reportage production. 

BELIEVERS is the collection dedicated to my projects on the major religions of the world, published in various volumes: a journey between spirituality and anthropology. 

THE LAST FRONTIERS collects my best images made through the last fringes of this world inevitably addressed to cultural as well as economic globalization. 

DECADE TEN YEARS IN ASIA is finally the selection of the reportages made by my second home, Bangkok, from which I covered the most interesting stories in the Far East. 

But it is on the whole that I am happy to have finally selected, collected and published the photographic results of what I consider my most fruitful and creative professional period. 

 This is the page where you can find the various versions of the books in question. 

 

Questi tre libri pubblicati l'anno scorso, realizzati in parte grazie alla pausa forzata imposta dal Covid, rappresentano l'essenza dei miei lavori durante il primo ventennio del nuovo millennio. Per me il cuore della mia produzione reportagistica.

BELIEVERS (CREDENTI) è la raccolta dedicata ai miei progetti sulle maggiori religioni del mondo, pubblicata in vari volumi: un viaggio tra spiritualità e antropologia.

THE LAST FRONTIERS (LE ULTIME FRONTIERE) raccoglie le mie migliori immagini realizzate attraverso le ultime frange di questo mondo indirizzato ineluttabilmente alla globalizzazione culturale oltre che economica.

DECADE TEN YEARS IN ASIA (DECADE DIECI ANNI IN ASIA) è infine la selezione dei reportage realizzati dalla mia seconda casa, Bangkok, da cui ho coperto le più interessanti storie in estremo oriente.

Ma è nell'insieme che sono felice di aver finalmente selezionato, raccolto e pubblicato i risultati fotografici di quello che considero il mio periodo professionale più fruttuoso e creativo.

Questa è la pagina dove trovare le varie versioni dei libri in oggetto.

Feb 22, 2021

SAN GALGANO new updated edition

 

Our best-selling book SAN GALGANO, a 30 years long publication republished several times in different editions, just got a radical improvement. Many aerial pictures were added while the older and unrepeatable photos have been processed again for a modern quality result.

The book has Italian, English and German versions.

In addition a larger, hard cover version is now available on Amazon.

You can see here where to find all of our versions



Jan 31, 2021

LE ULTIME FRONTIERE edizione italiana de THE LAST FRONTIERS

 

La versione italiana di THE LAST FRONTIERS è ora disponibile sia nelle varie versioni elettroniche che in brossura, troverete i link nella pagina WHERE TO FIND OUR BOOKS di questo blog.

Questa è la prefazione al libro,

Quando ho iniziato a fotografare, circa quaranta anni fa, ero ispirato da un mondo ancora pieno di diversità etniche e culturali. Queste sono andate rapidamente dissolvendosi verso la fine del secolo scorso, o del millennio, se vogliamo essere più storici. E' stato per questo, per la mancanza di varietà culturali di rilievo, che mi sono dedicato poi, nell'ultimo ventennio, il primo del nuovo secolo, o del nuovo millennio, all'esplorazione di quelle frange del mondo dove l'umanità viveva ancora una fase pre-globalizzazione.

Questi erano i bordi del mondo umanizzato. Confini naturali, dove la vita seguiva ancora ritmi antichi perchè condizionata dalla potenza dell'ambiente. O confini artificiali, politici, segnati dalla storia e dai contrasti di secoli. I primi si stavano già affievolendo grazie alla rapida diffusione della tecnologia, dei social network che seguivano la televisione satellitare. I secondi sembravano destinati a scomparire grazie proprio alla globalizzazione economica, alla creazione di aree di libero scambio, all'eliminazione di visti e passaporti. Restavano però linee dove si concentravano contrasti e conflitti, flussi migratori e fughe da situazioni invivibili, muri che dividevano un mondo di apparente benessere da un altro che ambiva alle stesse condizioni.

Poi la reazione è arrivata. L'opposizione alle aperture dei confini, il ritorno dei nazionalismi, le paure del diverso, hanno di fatto cancellato quella comunanza di pensiero che i social network stavano spalmando su tutta l'umanità. A mio vedere questo è solo un nostalgico e futile rallentamento di un processo enorme e ineluttabile. l'aprire l'ombrello quando una diga cede. Arriva comunque troppo tardi per salvare quella diversità culturale che è oramai compromessa. Quello che differenzia oggi chi sta sui due lati delle nostre linee politiche è solo la condizione economica, non l'insieme dei valori che ognuno si porta nello zaino.  Dunque questi non sono più i confini che io andavo cercando, i luoghi dove la diversità si manifestava evidente, si confrontava, a volte esplodeva.

Quelle ultime frange culturali continuano a affievolirsi anche quando si rialzano i muri.

 

Jan 6, 2021

CREDENTI la versione italiana di BELIEVERS è ora disponibile

 

La versione italiana di BELIEVERS è ora disponibile sia nelle varie versioni elettroniche che in brossura, troverete i link nella pagina WHERE TO FIND OUR BOOKS di questo blog.

Questa è la prefazione al libro,

Questa galleria di immagini è il frutto di un progetto durato vent’anni che ha portato alla pubblicazione di sei libri e diverse mostre fotografiche. Non troverete didascalie indicanti luoghi, eventi e tanto meno la fede cui i momenti di preghiera appartengono. Questo lungo periodo di ricerca ha rafforzato la mia convinzione che la fede, individuale e collettiva, risponde a un bisogno comune a tutta l’umanità. I precetti, i riti, le preghiere sono vari ma la profonda radice che gli accomuna ne rivela più le similitudini che le diversità. Se un ordine vogliamo cercare in questo flusso di momenti è un andare dalla preghiera individuale, quella dove la spiritualità più profonda cerca risposte e consolazione, fino alle celebrazioni collettive dove il credere diviene simbolo, evento, comunanza di valori. E sono proprio queste similitudini nella fede, tradotte in gestualità, che mi hanno guidato nell’avvicinare credi diversi, con l’intermissione di luoghi e simboli.

Io non credo. Nel senso che non faccio riferimento a nessuna religione in particolare. E’ vero che ho avuto un’educazione cattolica, come la maggior parte dei bimbi italiani, ma sono poi cresciuto con l’ideologia socialista che descriveva la religione, quella istituzionalizzata e strutturata, come “l’oppio dei popoli”. Che questa sia il più potente strumento di controllo sociale è fuor di dubbio, ma che le ideologie del secolo scorso siano rapidamente cadute nello stesso vortice ideologico è innegabile, con simboli, profeti e celebrazioni collettive che poco avevano da invidiare alle liturgie più conservatrici.

Ho il più grande rispetto per la spiritualità individuale, compresa la mia, dal carattere incerto, per la ricerca di comunione con quella dimensione i cui confini sono indefinibili, così come conservo la mia critica a quelle istituzioni religiose che espandono la loro influenza alla componente politica ed economica della società, a volte con intromissioni importanti, altre volte addirittura con la pretesa di sostituirsi ad esse. Ben poco resta dell’abbandono delle ricchezze del principe Siddhartha nei Sangha contemporanei; e ancor meno degli insegnamenti di Cristo nelle elaborate celebrazioni delle chiese che a lui si riferiscono, spesso tenute in strutture sfarzose che farebbero impallidire qualunque “mercante nel tempio”. Radicalizzazioni ancora più grossolane sono applicate alla essenzialità etica che Maometto aveva esposto nel Corano, ispirato dalla semplicità della vita in ambienti desertici.

Sono considerazioni controverse, facilmente tacciabili di superficialità, per nascondere un’evoluzione che in millenni ha profondamente alterato le dottrine originali. Quello che non è mutato, e che ancora mi affascina, è la sincerità d’animo di chi si inchina davanti a un simbolo, a un luogo, a un paesaggio, in realtà all’inafferrabile, in cerca di se stesso.